ANALISI FTSE MIB E MIBO -Volumi -Volatilità – Open interest

Scritto il alle 9:36 da Bruno Nappini

Chart volumetrica.
I prezzi del future marzo stanno oscillando nel range volumetrico 19245 -19895. Questo range volumetrico è composto da tre aree ben distinte di cumulati: partendo dal basso abbiamo 19430, centralmente 19550 ed in alto 19720. Attualmente i prezzi si sono stabilizzati a ridosso dell’area centrale con un movimento dal basso verso l’alto.
La distribuzione volumetrica delle ultime due giornate si è contraddistinta da figure platicurtiche che solo in chiusura hanno trovato tpo di convenienza, il primo a 19725 ed il secondo a 19550, dopo aver toccato i tpo del 16,21 e 23 gennaio posizionati in area 19350, che hanno svolto la loro funzione di tenuta dei prezzi.
C’è da notare che questa movimentazione è avvenuta a fronte di un aumento di open interest di put 19500 e future la cui combinazione potrebbe aver prodotto lo squeeze ribassista.

Movimentazione Mibo del giorno 1 febbraio.
Nonostante la repentina e veloce discesa dei prezzi gli operatori del mercato delle opzioni hanno optato per aumentare la loro già importante esposizione sul lato put a strike 19250 e 19000 con 201 e 153 nuovi contratti che vanno a rinforzare ancora di più quella importante area di prezzi. Stessa cosa sulla scadenza febbraio con un importante posizionamento a strike 19500 sia di put che di call.
Il lato call, come sta accadendo ormai da qualche giorno, non è stato assolutamente toccato lasciando intendere che gli operatori temono maggiormente un rialzo che non un ribasso dei prezzi.

Movimentazione della settimana
Aumentando il frame temporale osserviamo che durante tutta la settimana gli operatori hanno utilizzato ogni ritracciamento dei prezzi per aumentare la loro esposizione quasi esclusivamente sul lato put, addirittura su febbraio sono state tolte posizioni di call a 20000 e 20500. Stessa cosa anche su marzo dove assistiamo ad un aumento di posizioni sull’atm con put e call 19500.
Da queste prime letture sembra che gli operatori propendano per una movimentazione dei prezzi lateral rialzista con una area di massimizzazione dei profitti tra 19500 e 20000. Fuori da questo range potrebbe scattare veloci ricoperture e spostare i prezzi rapidamente da una parte all’altra.

Posizionamento del mercato e strike di interesse.

Su febbraio i posizionamenti in put sono piuttosto rilevanti, sia a strike 19500 che a strike 19000, in maggior misura, poichè spuriti dalla componente call a strike otm tra 18000 e 17500.
Il put call ratio si attesta infatti a 1,50, potremmo già con questo solo dato definirlo un mercato lateral con volatilità calante.
In realtà le cose quasi tendono a ribaltarsi sulla più importante scadenza trimestrale di marzo dove la componente put e di poco inferiore alla componente call facendo scendere il put call ratio a 0,96 e gli strike importanti sono piuttosto ravvicinati: put 19500 e call 20000 fino ad arrivare agli estremi a 18000 e 21000.
Per entrambi la funzione di ripartizione segnala che i prezzi indice/future sono in area che possiamo definire “neutrale” in quanto oltre l’80% di opzioni scadrebbero nei pressi del crossover senza valore.
A non farci stare tranquilli però è la componente future che negli ultimi tre giorni di contrattazione è aumentata di diverse migliaia di contratti, passando da 79mila ad oltre 85mila. La ragione di questa movimentazione potrebbe essere che le linee di put e call sono ripide e gli strike ravvicinatissimi e passare dal 20% attuale di opzioni ITM ad oltre il 50% è questione di poche centinaia di punti, sia al rialzo che al ribasso ed il future usato come “servo sciocco” e per la sua rapidità nel poter esser chiuso o aperto, è l’arma più adatta per coprire eventuali rischi dagli operatori del mercato delle opzioni.

Analisi di volatilità e statistica Montecarlo.
La volatilità implicita ha subito un sensibile aumento di oltre il 5% passando di fatto al valore di 20,2% a differenza invece della storica che risulta in flessione al 14,2%.
Il simulatore Montecarlo, a fronte di una chiusura a 19525 e volatilità implicita al 20,2%, ci riporta i seguenti dati ad un giorno ed a sette giorni che rappresentano fino a dove lo specialistico mercato delle opzioni sta prezzando il rischio.
1 giorno: 69% di probabilità che i prezzi rimangano per la prossima giornata all’interno del range 19280 – 19770.
7 giorni: 69% che i prezzi rimangano per i prossimi sette giorni all’interno del range 18875 – 20175.
14% di probabilità che venga rotto al ribasso la deviazione standard e 16% che venga rotto al rialzo.
Con questi parametri è facilmente intuibile che gli operatori, una volta toccati quei livelli, saranno costretti ad aggiustare prezzi e portafogli con conseguente movimentazione del sottostante.

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